Reportage di un viaggio a me particolarmente caro. Un viaggio in tre; alla scoperta di questo Paese che si è fermato 60 anni fa. Un viaggio che ci ha fatto capire quanto sia importante quello che ci portiamo dentro e non quello che possediamo materialmente. Per una come me che è web-addicted stare 15 giorni senza internet è stato mooolto difficile!
In questi giorni il Presidente degli Stati Uniti Obama e Raul Castro, Presidente di Cuba, hanno rotto il ghiaccio dopo più di 50 anni di mancati rapporti. Questo a seguito della Rivoluzione portata avanti da Fidel Castro con l’aiuto del comandate Ernesto Guevara, detto il Che. Infatti, durante gli anni ’50, un giovanissimo Fidel, insieme con 82 ribelli della dittatura di Batista, si imbarcarono sullo yacht Granma, dal Messico dove si trovavano in esilio, alla volta di Cuba. Purtroppo furono attaccati, e rimasero solo in 12. Questi 12 eroi portarono avanti la battaglia e la vinsero nel 1959.
Da quel momento in poi sull’isola regna il regime socialista imposto da Fidel.
Tutti devono avere pari diritti e opportunità. Tutti devono avere un lavoro, un salario minimo e una razione mensile per poter “sopravvivere”. Utilizzo questo termine perché penso che sia il più adatto: se da un lato Fidel ha portato la scolarizzazione, la sanità pubblica ed un lavoro sicuro per tutti (a sua discrezione), dall’altra ha privato della proprietà, dei beni e del mestiere a chi, prima della rivoluzione, lo aveva creato con il proprio lavoro.
A Cuba non esiste la pubblicità perché gli scambi commerciali avvengono solo con i Paesi aventi lo stesso, o quasi, regime. Le notizie provengono solo dalla Russia, dalla Cina, dallo Stato amico Venezuela e, per spettegolare, dalla Germania. I cartelloni per la pubblicità sono utilizzati per la propaganda socialista e rivoluzionaria. Dappertutto le facce soddisfatte e le pose eroiche di Fidel, Ernesto e Camilo Cienfuegos, gli autori della Revolucion.
Nonostante la mancanza del Capitalismo, però, i cubani sono contenti e sembrano non desiderare un cambiamento. Sembrano, perchè in realtà, i più giovani soprattutto, ne sentono la necessità. Vogliono conoscere quello che c’è al di là dei loro confini, vogliono internet, hanno sete di comunicazione, di informazione. Quelli che riescono ad arrivare nelle coste della Florida sono fortunati, perchè possono aspirare ad una vita migliore e perchè gli Stati Uniti hanno tanto da offrire.
Come dicevo prima, però, non tutti la pensano allo stesso modo. Chi non aveva nulla, dopo la Rivoluzione ha avuto una casa e una professione, razione di cibo ogni mese e quindi la certezza di sopravvivenza.
Ecco, questa è la Cuba che ho visto e vissuto, sì perché non abbiamo scelto di fare il solito viaggio organizzato, nell’albergo figo e con le solite escursioni.
Il nostro è stato un viaggio on the road sulla tipica auto anni ’40 che necessitava manutenzione ogni 300 Km; che per farli quei 300 Km ci mettevamo ore, senza aria condizionata e su sedili di pelle plastificata.
Siamo andati ad aprile dell’anno scorso, per intenderci il periodo di Pasqua, 25 aprile e 1 maggio. L’Havana in quei giorni aveva toccato il picco di temperatura storico, 36° C.
Alloggiati in casa particular, a stretto contatto con questa fantastica e calorosa gente, che non ha niente ma ti da tutto.
Ci hanno accolto come se ci fossimo già conosciuti; disponibili ad aiutarci a stilare un itinerario, in realtà a stravolgercelo 🙂
Eravamo in quartiere periferico: il Barrio 10 de octubre; di fronte casa nostra c’era una scuola. La mattina si sentiva un merlo indiano parlare. Secondo me mi faceva il verso: “Amuuure! Amuuure!”
A proposito di mattina, a colazione la nostra dolce Margarita ci faceva trovare la colazione dei campioni: caffè, latte, succo fresco di mango o guava (guayaba), frutta fresca, uova strapazzate, o all’occhio di bue, o pancakes e, per finire un bel panino imbottito… inutile dirvi che saltavamo a piè pari il pranzo, il tutto per 3 $ a testa.
Dopo la colazione rotoliamo ehm, ci incamminiamo verso il centro L’Havana Vieja:
Alle 11 del mattino ci facciamo un bel mojito alla Bodeguita del medio.
Le mura della bodeguita sono ridipinte ogni anno perchè ogni turista lascia la propria dedica.
Come diceva Hemingway “Il mio mojito alla Bodeguita, il mio daiquiri al Floridita”.
A proposito di rum, imperdibile è il museo del Ron.
Ma cosa si mangia a Cuba?! Generalmente carne e pesce. Il cubano non comprende il vegetarianesimo, non lo capisce proprio.
I vegetali sono utilizzati come guarniciones (contorno) insieme a riso e fagioli neri (moros y cristianos); è molto utilizzata la yucca, ovvero la manioca.
Tanto pesce, soprattutto crostacei. Aragoste e gamberetti come se piovesse.
A Cuba si mangia bene e si spende poco: ci sono due tipi di ristoranti. I ristoranti statali e i paladar, ristoranti “privati” che propongono la cucina tradizionale creola, con un tocco di innovatività. Uno di questi è “La Moneda Cubana” a l’Havana vieja.Ma le cose che mi sono piaciute più di tutte e che ho rifatto anche a casa sono i tostones e i garbanzos con chorizo
Il nostro itinerario ci ha portato a scoprire una città bomboniera, patrimonio dell’umanità. Trinidad
L’ultima città visitata è stata Santa Clara, dove ancora si va in giro o in carretto o in bicicletta. La città dove la rivoluzione ebbe inizio la città del museo/mausoleo del Che.
Ma Cuba è soprattutto musica: la salsa, il son, Buena Vista Social Club. Imperdibile è la serata di cabaret fatta di musica e ballo.
Quindi riassumendo, Cuba è: musica, salsa y ron. Gente fantastica, realtà diversa, insolita.
Forse, quasi sicuramente con l’apertura agli Stati Uniti, il fascino di Cuba andrà via via svanendo. Per questo vi invito ad andarci il prima possibile.
Adesso vi lascio qualche indirizzo culinario a L’Havana
Restaurante Sociedad Juventud Asturiana Los Nardos: Paseo de Martì n.563
La Moneda Cubana: L’Havana Vieja, San Ignacio n.77
Sociedad Asturiana Castropol, Calle Malecòn 107
La Bodeguita del medio, Empedrado No. 207 e San Ignacio,
El Floridita: Obispo 557
articolo fantastico, mi è piaciuto un sacco…mi daresti anche il contatto della dolce Margherita?
Ho inserito la foto del biglietto da visita!
mitica!!!!!
Mi piace viaggiare ma Cuba non era nei miei programmi, questo articolo mi ha molto incuriosita e penso che inserirò Cuba nei viaggi da fare assolutamente. Grazie Insolito menù !!
Brava! Vai e poi fammi il resoconto 🙂
Ecco perchė mi piace questo sito, non solo ricette ma anche cultura !! Grazie !!